Il Tribunale di Sciacca mette un punto fermo su una vicenda divenuta, ormai, di rilevanza sociale specie tra di assegnatari di alloggi popolari.
Infatti, quando assegnatari di alloggi popolari si allontanano provvisoriamente dalla loro abitazione per vari motivi (dal ricovero in ospedale alla breve vacanza per andare a trovare i figli) capita spesso che al loro ritorno trovino la casa occupata, illegittimamente, da altri occupanti senza titolo.
Inizia così una lotta a carte bollate, ma spesso si sarebbe costretti anche a pagare ingenti somme a chi ha profanato un diritto per riavere l’alloggio.
Spesso la lotta è impari e a soccombere è il legittimo assegnatario dell’alloggio popolare.
Il Tribunale di Sciacca, però, sembra aver posto le basi per porre fine a questa vicenda.
In particolare, il Tribunale ha confermato l'applicazione di misura cautelare su richiesta dalla Procura della Repubblica.
I fatti.
La signora R. L., assistita dall’avvocato Rosaria Giacomazzo, si reca in Germania per il matrimonio di un familiare. Dopo pochi giorni ritorna a Ribera. Qui l’amara sorpresa. Non può entrare nel suo alloggio di via degli Appennini.
Toppa cambiata e appartamento, del quale è legittima assegnataria, risulta occupato da C. R. e P. G. .
I due si sono intrusi nell’alloggio di L., hanno gettato il mobilio nello spazio esterno, e, addirittura, avevano eseguito dei lavori edili.
Insomma, si avevano adeguato l’appartamento alle “loro esigenze”, chiaramente illegittime.
L’avvocato della signora L., Rosaria Giacomazzo, ha presentato un esposto in Procura.
Il caso è stato eseguito dal sostituto procuratore Michele Marrone, il quale ha imputato alla coppia
di occupanti il reato di violazione di domicilio, il tutto aggravato anche dal reato di violenza privata.
Quest’ultimo riferito al danno economico e psicologico subito dalla signora L. inerente al fatto che il mobilio era stato gettato all’esterno procurando, ovviamente, un ingente danno.
Il Gup Cristina Sala, ha accolto la sostanza dell'impianto accusatorio della Procura della Repubblica e ha emesso un provvedimento infliggendo la misura cautelare del divieto di dimora di R.-G. in via degli Appennini e l’allontanamento dai luoghi ove sono ubicati alloggi popolari.
La vicenda si è conclusa con l’immediato intervento delle forze dell’ordine e la restituzione dell’alloggio alla signora L.
Nel merito, la pubblica accusa ha puntato sul reato di violazione di domicilio, aggravato dalla violenza privata, e non sul quello dell'occupazione abusiva. Quest'ultimo è più ricorrente quando l'alloggio non è assegnato, è libero. La persona offesa, in tal caso, è l'Istituto Autonomo Case Popolari.
Il provvedimento emesso dal Tribunale di Sciacca, certamente, costituisce un valido e preciso punto di riferimento da utilizzare nei casi simili che ormai sono una piaga sociale.
Ci sono centinaia e centinaia di persone, specie anziani, assegnatari di alloggi popolari che non escono più dalle loro abitazioni per paura di trovarla occupata da abusivi.
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