Arriva un salasso per gli avvocati e per i propri assistiti. La cosiddetta «marca da
otto», ossia l'importo forfettario di 8 euro che si versa, oltre al
contributo unificato, all'atto dell'iscrizione a ruolo della causa,
triplica e arriva a 25 euro per garantire l'assunzione dei nuovi
magistrati vincitori di concorso. Per i quali lo stato spenderà 18,6
milioni nel 2014, 25,3 nel 2015 e 31,2 nel 2016, tutti finanziati
attraverso l'aumento dei diritti di notifica e la riduzione di un terzo
degli importi spettanti al difensore, all'ausiliario del magistrato, al
consulente tecnico di parte e all'investigatore privato.
E arriva anche
l'obolo per partecipare agli esami di avvocato e ai concorsi di notaio e
magistrato. Per partecipare l'esame di abilitazione all'esercizio della
professione forense si dovranno versare 50 euro, mentre gli aspiranti
cassazionisti dovranno pagarne 75.
Sempre 50 euro sarà il contributo
obbligatorio a carico dei futuri notai e magistrati. Con la bozza di
legge di stabilità 2014 il ministero della giustizia ha chiarito una
volte per tutte che, di questi tempi, i concorsi costano troppo.
Per quanto riguarda le future toghe, la necessità di imporre un contributo di 50 euro
si impone in considerazione del fatto, si giustifica il ministero, che
per ogni concorso si spendono in media 2 milioni di euro.
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