giovedì 20 febbraio 2014

Protesta degli Avvocati in tutta Italia: a Palermo presidio davanti al Tribunale


Tra le richieste la revoca della legge che ha introdotto la motivazione delle sentenze a pagamento, l'aumento dei diritti di notifica e la diminuzione dei rimborsi per il gratuito patrocinio. 


Protesta togata davanti al Tribunale di Palermo contro le "pericolose proposte di riforma del processo civile". Ad organizzare il sit in l'Associazione giuristi siciliani, che manifesta il proprio dissenso contro i tentativi di cambiare il sistema giuridico con misure "disorganiche e disarticolare tra loro, che ledono gravemente il diritto di difesa e l'eguaglianza dei cittadini di fronte alla giustizia". 

Dall'associazione fanno sapere che la manifestazione è stata organizzata per unirsi idealmente alla protesta dei colleghi di quest'oggi a Roma, lanciando un'attività di sensibilizzazione ed informazione per coinvolgere avvocati e cittadini tutti.

Le attuali riforme della giustizia "hanno il solo obiettivo di aumentare gli oneri e i costi per i cittadini, quale unico deterrente finalizzato alla diminuzione del contenzioso, riducendo i diritti del cittadino a pubblica merce accessibile soltanto dai soggetti più facoltoso, sminuendo il ruolo e la dignità dell'avvocato". 

E con l'iniziativa di oggi l'Agius invita tutti gli avvocati a riflettere sulle strategie per restituire credibilità alla categoria, rivedendo la "discutibile legge" di riforma della professione, il nuovo codice deontologico di "stampo autoritario ed anticoncorrenziale" ed il nuovo regolamento della Cassa forense che continuerebbe a penalizzare i giovani avvocati.

La parte più controversa, e già criticata, del nuovo disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri, riguarda la possibilità di conoscere le motivazioni della sentenza di primo grado solo previo pagamento di una quota prestabilita, corrispondente a una parte del contributo unificato richiesto per il grado di giudizio seguente. In sostanza, il giudice non emana più la sentenza completa, ma esclusivamente il dispositivo, con i riferimenti normativi e giurisprudenziali occorsi per risolvere la controversia. Sulle motivazioni estese, invece,saranno le parti a doverne presentare relativa richiesta con tanto di saldo degli oneri pattuiti. In questo modo, assicura il governo, si colpisce “la stesura della motivazione per esteso in tutte controversie, uno dei fattori che impedisce la ragionevole durata dei processi civili”.

Nessun commento:

Posta un commento