giovedì 29 maggio 2014
Croce Rossa, la privatizzazione può proseguire. Il Consiglio di Stato annulla la sospensione
Il processo di privatizzazione della Croce Rossa Italiana avviata il primo gennaio di quest'anno era stato sospeso con l'ordinanza 1650 del TAR del Lazio. Il ricorso era stato proposto dal presidente del comitato provinciale Cri di Caserta Aniello Leonardo Caracciolo che ha impugnato la determinazione direttoriale n. 101 del 27.12.13 con la quale si delegano i direttori regionali a nome e per conto della Croce rossa italiana agli adempimenti di cui alla circolare n. 74940 del 18.12.2013 relativi al personale ed alla cassa.
In primo grado, il TAR Lazio aveva accolto le istanze del presidente Caracciolo.
A tale pronuncia si è opposta la Croce Rossa Italiana e numerosi comitati provinciali e locali della CRI che hanno proposto appello innanzi il Consiglio di Stato.
Oggi è stata pubblicata l'ordinanza n. 2270 che accoglie l'appello proposto e, per l’effetto, in riforma dell’ordinanza impugnata, respinge l’istanza cautelare proposta in primo grado.
A seguito di tale pronuncia, il processo di privatizzazione della CRI può andare avanti così come delineato dalla riforma del 2012.
Il 29 ottobre 2014 il Tar Lazio tratterà l'udienza di merito del ricorso proposto dal presidente Caracciolo.
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