Lo ha stabilito la Corte di Giustizia europea, accogliendo la querela di un cittadino spagnolo, e stabilendo che ogni individuo ha il diritto ''di essere dimenticato'' in certe circostanze.
In modo particolare, questo diritto va applicato quando i dati ''appaiono inadeguati, irrilevanti o non piu' rilevanti, o eccessivi in relazione allo scopo per i quali sono stati pubblicati''.
Secondo la Corte, le norme della Ue prevedono che ''un motore di ricerca su internet sia responabile per la processazione dei dati che contiene''.
La sentenza di oggi e' stata una sorpresa, visto che l'anno scorso uno dei magistrati della Corte aveva dichiarato Google non responsabile per i dati che compaiono nei siti collegati al motore di ricerca.
Per ora non ci sono state reazioni ufficiali da parte del gigante di Mountain View. (Asca)
Corte di Giustizia UE , sez. Grande, sentenza 13.05.2014 n° C-131/12
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