venerdì 1 agosto 2014

Agrigento, un "disastro" i depuratori in provincia. Possibili azioni giudiziarie contro Girgenti Acque


Il gruppo "Difesa del suolo" del settore "Ambiente e territorio" e la Sezione ambientale della Polizia provinciale stanno eseguendo un'accurata indagine sulla situazione dei depuratori della fascia costiera. Si tratta di una verifica capillare che ha riguardato i depuratori dei Comuni di Licata, Palma di Montechiaro, Agrigento, Realmonte, Siculiana e Sciacca, e che interesserà anche i Comuni di Menfi e Porto Empedocle. 
L’indagine è mirata, in particolare, alla verifica della gestione dei rifiuti derivanti dalla depurazione (fanghi, vaglio, sabbie, ecc.) e della parte tecnica e amministrativa (autorizzazioni, registri carico/scarico, funzionalità dei depuratori e altri dettagli).
Dai primi risultati è emersa una situazione abbastanza preoccupante a Sciacca, il cui sistema di depurazione interessa solo una parte della città, e alcune irregolarità in tutti i Comuni ispezionati, generalmente relative alle autorizzazioni.
Nella maggior parte dei casi si tratta di autorizzazioni scadute, irregolarità sulla tenuta dei registri e dei formulari di identificazione dei rifiuti prodotti dai depuratori.
Già qualche mese fa, Girgenti Acque, la società che gestisce il servizio idrico integrato in molti comuni della provincia, era stata condannata a rimborsare i canoni di depurazione pagati da un’agrigentina. 
In particolare, la cittadina aveva rivendicato il rimborso di quanto pagato a titolo di canone di depurazione perché a San Leone, frazione nella quale risiede, non aveva usufruito del servizio di depurazione.


Dopo tali controlli, altre azioni giudiziarie potrebbero essere promosse nei confronti del gestore privato ai fini del rimborso della bolletta. 

(agrigentonotizie.it) 

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