La normativa concernente il c.d. contributo unificato nel processo 
amministrativo è stata da più parti contestata sia in 
linea generale, sia in 
relazione alle misure particolari dettate in modo vessatorio nei confronti dei 
c.d. riti speciali (che non hanno nulla di speciale dal punto di vista 
dell'effettiva accelerazione del giudizio), e più specificamente nei confronti 
dei ricorsi in tema di appalti con misure assolutamente irragionevoli e che, 
nella loro applicazione, fanno riferimento ad un dato, il c.d. valore 
dell'appalto, del tutto improprio, considerando l'importo a base d'asta, laddove 
per il ricorrente il valore effettivo dell'appalto è il 5-10 per cento del 
medesimo, come peraltro riconosciuto dalla giurisprudenza a fini 
risarcitori.
           
Gli importi irragionevolmente elevati del contributo unificato, specie in 
materia di appalti, hanno sicuramente comportato una deflazione del contenzioso 
(praticamente sono scomparsi i ricorsi avverso i provvedimenti di non ammissione 
alle gare e avverso le aggiudicazioni i ricorsi vengono necessariamente limitati 
ad appalti di valore estremamente elevato): tale deflazione del contenzioso è, 
peraltro, assolutamente patologica e la conseguente limitazione del controllo 
giurisdizionale, sia in generale sia specificamente negli appalti, determina 
necessariamente un aumento dei fenomeni corruttivi, rispetto ai quali viene 
notevolmente limitato l'effetto repressivo e, soprattutto, 
deterrente.           
           
Tali problemi sono stati recentemente affrontati, in modo completo e 
responsabile, dal Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa di Trento, 
che, con ordinanza 29 gennaio 2014, n. 23, superando anche notevoli profili 
preliminari, ha rimesso alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea la 
valutazione della legittimità della normativa italiana in tema di contributo 
unificato, segnalandone il possibile contrasto con le Direttive Europee in 
materia.
            
A questa problematica è dedicato il Convegno di Studi che, su iniziativa 
della Società Italiana degli Avvocati Amministrativisti, si terrà il 
prossimo 4 
aprile alle ore 10.30, presso il Circolo Ufficiali, 
in Palermo, Piazza Sant'Oliva 25.
            Al 
Convegno, che, dopo l'indirizzo di saluto del Presidente dell'Ordine degli 
Avvocati di Palermo avv. Francesco Greco, sarà introdotto 
dal prof. avv. Filippo Lubrano, 
Segretario della Società Italiana degli Avvocati 
Amministrativisti, parteciperanno:
            
Prof. avv. Angelo Cuva, Vice - Presidente Unione Nazionale 
Camere Avvocati Tributaristi
            
Dott. Calogero Ferlisi, Presidente Sezione T.A.R. 
Catania
            
Avv. Libertino Arnone, Avvocato Distrettuale Stato di 
Caltanissetta.
            
Al 
termine delle relazioni seguirà un dibattito in relazione alle osservazioni 
degli intervenuti. Alla fine dei lavori la sintesi sarà svolta dall'avv. 
Girolamo Rubino, Avvocato in 
Palermo.
            E' 
stata avviata la procedura di accreditamento presso l'Ordine degli Avvocati di 
Palermo (3 crediti 
formativi professionali) (le presenze saranno registrate 
all'ingresso - i soci della Società Italiana degli Avvocati 
Amministrativisti in possesso del badge con foto, potranno registrare la propria 
presenza mediante il badge - ). La partecipazione è libera (senza necessità di 
prenotazione) e gratuita.

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