sabato 29 marzo 2014

Il contributo unificato al vaglio della Corte di Giustizia dell'Unione Europea



La normativa concernente il c.d. contributo unificato nel processo amministrativo è stata da più parti contestata sia in 
linea generale, sia in relazione alle misure particolari dettate in modo vessatorio nei confronti dei c.d. riti speciali (che non hanno nulla di speciale dal punto di vista dell'effettiva accelerazione del giudizio), e più specificamente nei confronti dei ricorsi in tema di appalti con misure assolutamente irragionevoli e che, nella loro applicazione, fanno riferimento ad un dato, il c.d. valore dell'appalto, del tutto improprio, considerando l'importo a base d'asta, laddove per il ricorrente il valore effettivo dell'appalto è il 5-10 per cento del medesimo, come peraltro riconosciuto dalla giurisprudenza a fini risarcitori.
           Gli importi irragionevolmente elevati del contributo unificato, specie in materia di appalti, hanno sicuramente comportato una deflazione del contenzioso (praticamente sono scomparsi i ricorsi avverso i provvedimenti di non ammissione alle gare e avverso le aggiudicazioni i ricorsi vengono necessariamente limitati ad appalti di valore estremamente elevato): tale deflazione del contenzioso è, peraltro, assolutamente patologica e la conseguente limitazione del controllo giurisdizionale, sia in generale sia specificamente negli appalti, determina necessariamente un aumento dei fenomeni corruttivi, rispetto ai quali viene notevolmente limitato l'effetto repressivo e, soprattutto, deterrente.          
           Tali problemi sono stati recentemente affrontati, in modo completo e responsabile, dal Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa di Trento, che, con ordinanza 29 gennaio 2014, n. 23, superando anche notevoli profili preliminari, ha rimesso alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea la valutazione della legittimità della normativa italiana in tema di contributo unificato, segnalandone il possibile contrasto con le Direttive Europee in materia.

            A questa problematica è dedicato il Convegno di Studi che, su iniziativa della Società Italiana degli Avvocati Amministrativisti, si terrà il prossimo 4 aprile alle ore 10.30, presso il Circolo Ufficiali, in Palermo, Piazza Sant'Oliva 25.

            Al Convegno, che, dopo l'indirizzo di saluto del Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Palermo avv. Francesco Greco, sarà introdotto dal prof. avv. Filippo Lubrano, Segretario della Società Italiana degli Avvocati Amministrativisti, parteciperanno:

            Prof. avv. Angelo Cuva, Vice - Presidente Unione Nazionale Camere Avvocati Tributaristi
            Dott. Calogero Ferlisi, Presidente Sezione T.A.R. Catania
            Avv. Libertino Arnone, Avvocato Distrettuale Stato di Caltanissetta.

            Al termine delle relazioni seguirà un dibattito in relazione alle osservazioni degli intervenuti. Alla fine dei lavori la sintesi sarà svolta dall'avv. Girolamo Rubino, Avvocato in Palermo.

            E' stata avviata la procedura di accreditamento presso l'Ordine degli Avvocati di Palermo (3 crediti formativi professionali) (le presenze saranno registrate all'ingresso - i soci della Società Italiana degli Avvocati Amministrativisti in possesso del badge con foto, potranno registrare la propria presenza mediante il badge - ). La partecipazione è libera (senza necessità di prenotazione) e gratuita.

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